27/11/2016 - Giancarla Colombo
“Ho condotto il mio primo laboratorio di Caviardage da formatrice, ed è stato come volare sopra il mare…”
Questa sopra è la frase di inizio del mio saluto emozionato e conclusivo, rivolto alle splendide otto donne che hanno partecipato alla “pesca d’altura” di tesori, alla quale, sulla scia delle emozioni ho aggiunto: “non so se riuscirò a dirvi quanto mi avete dato con le vostre restituzioni ME-RA-VI-GLIO-SE, emozionanti, da brividi dolci e avvolgenti; sappiate che mi avete ricaricata di valori indescrivibilmente alti ed il sentimento che prevale in me in questo momento è la gratitudine, tanta, ricca e bella gratitudine”.
E ancora, e sempre più emozionata ho aggiunto:
“Mentre voi cercavate i bagliori intermittenti delle vostre parole, io , da sopra il vostro mare, ho visto che avete avvistato, ho sentito che avete percepito e fatto vibrare le vostre corde, ho toccato ciò che avete sperimentato con mano e cuore, ho annusato i profumi che avete odorato, ho assaggiato e gustato “il pescato” scoprendo con voi che si trattava di oro vero e perciò… luccicante”.
E poi ci sono stati saluti, abbracci, risate, foto e tanti ciao, tanti grazie, tanti: è stato bello, tanti: ci sentiamo, ci vediamo… ci contattiamo…sono stati due pomeriggi grandiosi.
Ma cosa e come si vede dal punto di vista del formatore?
Ebbene, da quel punto di vista lì, io, come ho anticipato nel sottotitolo, vi racconto che ho vissuto l’esperienza come se fossi in volo sopra il mare … la visuale si è allargata, l’orizzonte si è liberato e da quel momento ho vissuto voli morbidi, ondeggianti, ho intravisto sagome di transatlantici, ho assistito ai colori dell’alba e via via, fino al tramonto e poi ancora mi sono lasciata avvolgere dall’imbrunire verso la sera, per riposarmi nel silenzio ovattato della notte.
Ho respirato e mi sono lasciata cullare dai venti e dalle brezze, mi sono fidata dell’apertura del mare e ho vissuto: la bonaccia, le ondine, le tempeste, le calme come l’olio… e in prossimità delle rive ho sentito i canti delle onde esprimersi in movimenti lenti, o a ricciolo schiumoso o alti e flessuosi, o impetuosi.
Ho avvistato i bagliori, ho assistito alla “pesca consapevole” dei tesori, ho sentito l’allegrezza di chi ha riempito la rete, la felicità di chi ha scoperto che i bagliori vengono da un oro puro che era già lì, depositato sui fondali, per qualche strana mareggiata, e di questo ho apprezzato il confronto e la condivisione emozionante ed emozionata.
Allora, anche dal punto di vista del formatore, posso solo ribadire che quando si è sperimentato il metodo Caviardage di Tina Festa, non si sa cosa può avvenire…potrebbe attecchire dentro di noi e crescere, produrre rami e fiorire e fruttificare, qui, là, su, giù… anche a dismisura, io me lo sento addosso come un’edera rigogliosa e vibrante, pronta a colorirsi con il cambio delle stagioni…
Alla fine ho consigliato alle splendide otto donne di partecipare al corso per formatori a Matera perché i frutti o i fiori dei semi buoni, se ben coltivati, possono dare solo Bellezza.
Quella vera intendo!
… CREDETEMI…essere formatori è bello.
Giancarla Colombo